Domenica 11 maggio al campo Bosio si sono festeggiate tutte le mamme, con l’11° edizione del “Torneo festa della Mamma”. Tre squadre di mamme hanno avuto il coraggio e l’auto-ironia di mettersi in gioco davanti al tifo caldo e squillante di figli e mariti, per diventare calciatrici per un giorno. Oltre alle padrone di casa, le mamme rossoblu, dalle Valli di Lanzo ci hanno raggiunto le mamme del Ceres, a rappresentare questa bella Comunità Montana, molto coesa e sempre attiva e partecipe alle proposte di sport sociale dell’Uisp, a dispetto della distanza. Ma quest’edizione del Torneo è stata particolarmente significativa per la terza squadra partecipante: le mamme rom della New Team. Arrivate col trasporto pubblico dai campi della Falchera, anche queste mamme d’eccezione si sono messe in gioco come le altre, con la stessa voglia di fare e farsi festa. Al di là dei risultati, che hanno visto il Ceres aggiudicarsi il torneo, imponendosi per 2-1 sul Borgonuovo e per 6-0 sul New Team, il momento più significativo della festa è stato l’applauso scrosciante di tutto il pubblico al goal delle mamme rom, comunque battute per 7-1 dal Borgonuovo. Ancora una volta su questo piccolo grande campo rossoblu, la vera vittoria non è stata un pallone a segno in una rete, ma il clima di serenità, fiducia e forte condivisione che si riesce a creare a latere di uno sport tanto diffuso da rischiare di diventare scontato e quasi banale. Al termine delle gare, tutte le mamme presenti hanno ricevuto in premio una rosa, in segno di rispetto per il loro quotidiano sacrificio. Timothy Donato, presidente della New Team, ha espresso la sua gioiosa soddisfazione: all’avvio del suo laboratorio di integrazione sociale coi rom, ormai due anni fa, non si sarebbe immaginato di riuscire a portare sui campi gioco non solo i ragazzini, ma addirittura le loro mamme. Già è difficile per le mamme italiane mettersi in gioco e “sapersi prendere in giro”, figuriamoci per un’etnia così duramente discriminata. Il bel clima vissuto la scorsa domenica a Settimo deve invece farci riflettere sulle reali possibilità di integrazione fra cittadini di culture così diverse. Ancora una volta l’Uisp, con scelte coraggiose di sport sociale, dimostra che un altro mondo è possibile, anche se a piccoli passi!

"Aries" Project