I nostri primi
vent’anni: un racconto.
È l’imbrunire.
L’ultimo festone di bandierine è stato sistemato. Le reti
tricolori sono in bella mostra nelle porte pitturate a
nuovo, in attesa del primo goal. Le impronte bianche dei
palmi dei piccoli atleti sono stampate a vernice sui muretti
di cinta e li impreziosiscono come costellazioni in una
limpida notte d’estate. Impronte indelebili di chi ha
condiviso con noi un gioco, uno sport, ma soprattutto un
pezzo di vita. Con gli occhi chiusi, al centro del campo,
ascolto quel silenzio d’attesa: mi pare già di sentirli
domattina alle 8, il sintetico si riempie del vociare delle
piccole e dei genitori, la festa ha inizio. I nostri primi
20 anni… Non si sarebbero potuti inaugurare in modo più
vivido. I primi calci del Borgonuovo corrono allegri dietro
al pallone nella loro fiammante divisa a scacchi rossoblu e
bianchi, le pulcine li tifano in attesa della loro gara, i
genitori applaudono dagli spalti, il profumo di brioches e
caffè si diffonde dalla finestra socchiusa del bar. Le
squadre di femminucce e maschietti arrivano alla
spicciolata, animando quel fazzoletto di sintetico e cemento
di colori, sport, emozioni. Gli amministratori comunali e
provinciali assistono alle gare, coinvolti nel gioco né più
né meno delle piccole atlete, nell’atmosfera di festa e
famiglia che questa società riesce a creare ogni volta che
si ritrova. Le pulcine hanno la meglio sui maschietti del
Settimo Calcio e sulla rappresentativa UISP e nel premiarle
con una coppa grande quanto la più piccola di loro il
Presidente del Consiglio della Provincia di Torino parla
così: “La passione e la dedizione con cui i volontari
dirigenti e allenatori di questa società seguono la scuola
calcio femminile è un esempio per tutti. Solo
nell’entusiasmo e nella voglia di fare che hanno persone
come loro si può trovare la risposta all’attuale situazione
di crisi”.
È ormai ora di
pranzo e le squadre di Esordienti che animeranno il torneo
pomeridiano raggiungono il Bosio, accolte dal profumo della
carne grigliata. Il Torino femminile, la Rivarolese
femminile, il Settimo Calcio sfidano a turno la squadra di
casa, che però la spunta su tutte. Si deve calciare l’ultimo
rigore: Martina, il portiere rossoblu, fissa l’esordiente
del Settimo. L’arbitro fischia. Tiro. Parata! Dagli spalti
un boato. Una bandiera gigante sventola a più non posso,
scende in campo e precede le giovani atlete in un giro
trionfale del rettangolo di gioco. Ma non si festeggia la
coppa, seppur meritata, bensì la gioia di essere lì, tutti
insieme, piccoli e grandi, a celebrare con un torneo il
compleanno di questa bella realtà, che da 20 anni accoglie
le bimbe, i bimbi, gli adulti e le adulte che vogliono
giocare a calcio a 5, dando loro uno spazio e l’opportunità
di farlo, ma soprattutto un luogo dove sentirsi a casa,
trascorrere momenti di festa e sport e, perché no, vincere o
perdere, non fa differenza. La giornata è finita. Tutti
stanchi tornano a casa. Ma incamminandomi sento un tifoso
d’eccezione canticchiare sulle note di una filastrocca che
gli hanno insegnato i suoi giovani atleti: “Vivo vivo vivo
vivo, io gioco nel Borgonuovo e per questo io vivo…”.
U.S.BORGONUOVO
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